ELEZIONI ASSOCIAZIONE GiViTI

In questa pagina troverete l’elenco dei 16 candidati al Consiglio Direttivo  dell’associazione GiViTI.
Le elezioni si svolgeranno durante l’Assemblea Ordinaria convocata per il 28 Settembre, in occasione del Meeting GiViTI 2022.

Roberto Fumagalli

Ospedale Niguarda

Le ragioni di tale candidatura sono da identificare nella mia profonda convinzione che il miglioramento della nostra performance (miglior outcome, miglior ambito lavorativo, maggiori motivazioni, miglior preparazione) possa essere raggiunta attraverso il confronto continuo e sistematico tra pari.
Questo confronto deve essere fondato sui numeri ben raccolti e analizzati. L’ormai famosa frase “chi ha i numeri vince” (la cui paternità viene attribuita al Prof . Gattinoni) è ora come in passato, molto vera e si adatta perfettamente agli obbiettivi dell’Associazione .
In questi ultimi anni il nostro gruppo ha subito sostanziali cambiamenti sia strutturali che organizzativi. Sono stati cambiamenti che ci hanno visto spesso dubbiosi sull’esito e timorosi di perdere quell’identità e quelle caratteristiche che hanno creato la comunità dei “Givitini”.
Alla fine comunque, dopo credetemi un faticosissimo lavoro fatto per redigere un regolamento che potesse attuare la “miglior” transizione tra il vecchio e il nuovo, è stata fondata l’Associazione che, nelle intenzioni dei fondatori, permetterà di mantenere un’autonomia organizzativa e un ruolo legalmente riconosciuto.
Ora quello che il futuro Consiglio Direttivo, a mio giudizio, dovrà fare sarà di sviluppare in modo più efficace progetti di ricerca clinica che vedano un numero maggiore di rianimatori coinvolti (soprattutto favorendo l’inserimento dei colleghi più giovani). Una maggior fruibilità dei dati e delle analisi deve permettere a più colleghi di avvicinarsi ai data base e una particolare attenzione andrà posta per fornire gli strumenti tecnici per l’utilizzo e l’interpretazione dei risultati.
A questo si deve associare la volontà di aumentare la visibilità del gruppo attraverso la pubblicazione dei dati ricavati dai data base e dai progetti e, grazie alla diffusione di queste informazioni, ottenere il riconoscimento da parte delle Società Scientifiche e degli organismi istituzionali ( Istituto Superiore di Sanità, Ministero della Salute, Direzioni generali Welfare, etc).

Cristiana Alessandra Cipolla

Ospedale Niguarda

Sono infermiera da quindici anni in Neurorianimazione all’ospedale Niguarda di Milano ed infermiera di emergenza territoriale con AREU e da qualche anno sono entrata nel mondo GiViTI con Margherita3, Prosafe e la partecipazione a studi come Creactive.
Ho avuto la fortuna di entrare a far parte del CTS tre anni fa e di veder nascere l’Associazione GiViTI.
Mi candido al Consiglio Direttivo per poter mettere a disposizione dell’Associazione le mie conoscenze gestionali che derivano dall’appartenenza ad un’associazione di volontariato nella quale da molti anni seguo la segreteria dei volontari e parte della burocrazia cui le associazioni devono sottostare.
Mi piacerebbe poter continuare a collaborare al buon andamento dell’Associazione GiViTI perché arrivi a funzionare come un ingranaggio ben oliato.
Vorrei anche poter proseguire la collaborazione con il CTS per dare il mio contributo per quelle che sono le mie conoscenze, per portare il punto di vista infermieristico e per continuare il mio percorso di crescita all’interno del gruppo.

Livio Carnevale

Dopo 40 anni spesi come anestesista-rianimatore con principale impegno nell'ambito della Terapia Intensiva, 37 anni di servizio effettivo ed un adeguato "pacchetto" aggiuntivo di contributi, dal mese di maggio dello scorso anno sono in pensione.
Non posso negare di aver accolto con piacere questa nuova fase della vita nonostante la passione per il mio lavoro fosse rimasta intatta. Sicuramente alcuni aspetti gravosi legati alle responsabilità dirigenziali assunte negli ultimi IO anni hanno indubbiamente mitigato il momento del distacco.
Al contrario, la drammatica esperienza della pandemia, vissuta dal primo giorno nell'occhio del ciclone, ha rappresentato per me una sfida finale caratterizzata non solo da momenti molto dolorosi ma anche da aspetti comunque positivi. Tra questi, cito soprattutto la temporanea sospensione della gestione puramente "aziendale" degli Ospedali ritornati ad essere prima di tutto luoghi di cura, Seppur con tutti i limiti che la stessa epidemia ha messo brutalmente in evidenza.
Purtroppo, passata la bufera le cosiddette logiche aziendali hanno ripreso il sopravvento e ciò ha sicuramente alleggerito la mia fase di passaggio.
Anche GIViTl si trova in un momento di passaggio. Nel 1991 ho avuto il piacere di presenziare a Milano alla riunione costitutiva del gruppo nella vecchia sede dell'istituto Mario Negri, Da allora ho partecipato costantemente alle sue attività anche come referente di diversi progetti di ricerca. Dapprima ho operato nella Rianimazione del San Matteo di Pavia, dove tra l'altro ho seguito in prima persona l'implementazione di Margheritatre. Poi, trasferitomi nella ASST di Pavia, ho associato a GIViTl i 2 reparti di rianimazione ed introdotto il progetto PROSAFE. Tuttavia, i nuovi impegni assunti hanno reso necessario lasciare ad altri colleghi la responsabilità diretta dei progetti.
Ora, se ritenuto utile, ho la possibilità di offrire parte del mio tempo e della mia esperienza per questa rinnovata avventura di GIViTl.

Bruno Viaggi

AOU Careggi

La mia candidatura nasce dal fatto che sono sempre più convinto che il GiViTi rappresenti una realtà molto peculiare, da proteggere, per la nostra comunità scientifica.
Il confronto diretto tra pari, attraverso l’analisi ragionata dei dati, ha da sempre caratterizzato il nostro gruppo. Il futuro Consiglio Direttivo, a mio parere, dovrebbe sviluppare ancora di più progetti di ricerca “clinici” coinvolgendo il maggior numero di colleghi possibile e gruppi di ricerca internazionali, dovrebbe partecipare al maggior numero di bandi di ricerca pubblica e/o privata, dovrebbe costruire percorsi educazionali, tra i soci, di ricaduta diretta dei risultati ottenuti dalle singole analisi, dovrebbe avere la forza di pubblicare molto di più.
Mio impegno, se sarò eletto, sarà quello di cercare di ottemperare a tutti questi intenti con il massimo impegno.

Adalgisa Caracciolo

Ospedale F.Miulli

Credo nella forza dei numeri e nel confronto che genera miglioramento: è la migliore formazione che possiamo proporre alle nuove generazioni; la mia esperienza di 22 anni di "appartenenza" al gruppo può essere rappresentativa di una opportunità da cogliere: GIVITI è un centro di gravità, una finestra di dialogo aperto alla concretezza mentre nei gruppi di lavoro cambiano le dinamiche aziendali, cambiano i colleghi, cambiano i pazienti. 
Tutti noi GIVITINI siamo consapevoli di 2 aspetti importanti:

1) la forza del gruppo risiede nel sano confronto sui numeri
2) i numeri che produciamo danno origine a nuove strategie di reparto ed a nuovi orientamenti clinici ANCHE IN TEMPO REALE (penso ad es. agli incontri su COVID 1° ondata)

bisognerà continuare a motivare gli attuali centri convolti nella raccolta dati ed attirarne altri (soprattutto nel mio caro Sud)
posso mettere a disposizione la mia serietà.

Stefano Skurzak

AOU citta' della salute e della scienza - presidio MOLINETTE

Seguo le attività del Giviti da quasi 20 anni. Ho ritenuto e continuo a ritenere la possibilità di confronto tra Terapie Intensive come un fabbisogno primario del medico che ci lavora.
Questo confronto è fondato su dati di buona qualità e sulla capacità di interpretarli con gli strumenti più avanzati ed accessibili che la tecnologia moderna ci offre. Penso che il Giviti rappresenti un riferimento importantissimo per chi considera l’autovalutazione un momento imprescindibile della propria attività di diagnosi e cura.
Sono conscio di quanto l’attività di Prosafe stia vivendo una inarrestabile erosione di sostenibilità e che la presenza di Margherita3 non basti a risolvere tutti i problemi che la cartella informatizzata introduce (nella restituzione al fruitore clinico e per chi ne avrà una diversa). Ho vissuto i cambiamenti del gruppo degli ultimi anni con grande apprensione e a tratti sofferenza (soprattutto per la mancanza di alcune figure storiche a cui mi sento profondamente legato).
Considero, nondimeno, la costituzione dell’Associazione come una opportunità positiva per definire meglio gli ambiti ed i compiti del Giviti.
Mi candido al Consiglio Direttivo con questo programma:
Rinnovare il coinvolgimento dei givitini della “base” con iniziative mirate ad aumentare la conoscenza e la pratica degli strumenti per l’interpretazione dei dati (workshops, giviti camp, gruppi di lavoro, aggregazioni regionali)
Favorire lo scambio multidisciplinare con esperti di altri campi (antropologico, statistico, ingegneristico…) sulle attività del Giviti e rendere i givitini mediatori culturali presso le proprie aziende sanitarie di questo approccio
Lavorare perché un Prosafe rinnovato ed aggiornato (e discusso come ai tempi del forum) possa costituire un tessuto di fondo per la condivisione delle informazioni cliniche rilevanti tra Terapie Intensive che avranno cartelle cliniche informatizzate differenti
Cercare soluzioni al problema del consenso alla raccolta dati
Programma realizzabile? Si sa… il givitino ha da essere… sognatore!

Mario Tavola

Perchè ricandidarsi
Da 30 anni nel GiViTI fra i soci fondatori. In questi anni siamo stati responsabili di un passaggio epocale del gruppo che mantiene lo spirito volontaristico e soprattutto collaborativo ma che si è formalizzato in Associazione per adeguarsi alle necessità sempre più stringenti per poter proseguire gli scopi di “raccolta dati condivisi per il miglioramento della pratica clinica in TI” in un momento dove le Istituzioni, i progetti e gli Istituti o Aziende con cui si collabora richiedono di essere formalmente visibili ed esistenti.
Passaggio da stabilizzare e da affidare alle prossime generazioni per proseguire in attività e progetti dove tecnologia e informatizzazione sono strumenti ma la collaborazione fattiva dei clinici e del personale sanitario che opera nelle terapie intensive è il ruolo fondamentale per migliorare la cura del paziente critico.

Fulvio Agostini

A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino

Il GIVITI mi ha accompagnato per più della metà della mia vita professionale ed ha rappresentato per me sempre uno stimolo all’autovalutazione ed al confronto con realtà simili alla mia.
Sono iscritto al GIVITI e referente di reparto per il progetto Margherita/Prosafe dal 2002 dal 2005 faccio parte del GdS Sorveglianza Infezioni.
Nel 2017 sono diventato responsabile del summenzionato GdS e, in collaborazione con gli altri componenti del gruppo, si è provveduto ad una completa revisione e aggiornamento del Petalo Infezioni.
Dal 2018 sono membro del Gruppo di Coordinamento del “Progetto di miglioramento della qualità dell'assistenza nei reparti di Terapia intensiva del Piemonte”.
Sono convinto che la creazione dell’Associazione GIVITI rappresenti un grosso stimolo sia dal punto di vista della progettualità futura che della visibilità del nostro lavoro e dei nostri obiettivi.
Credo sia fondamentale proseguire per questa strada e le esperienze con le Regioni Piemonte e Toscana lo dimostrano, sempre nel rispetto dei principi del GIVITI.
Ho deciso di candidarmi per il Consiglio Direttivo per dare il mio contributo mettendo a disposizione del gruppo tutte le competenze medico-scientifiche e gestionali che ho acquisito durante la mia vita professionale con lo scopo di perseguire gli obiettivi enunciati nello Statuto della neoeletta Associazione GIVITI.

Anna Zamperoni

Ospedale Cà Foncello

Dalla fine degli anni 90 collaboro con il GiViTI e solo in tempi più recenti ho iniziato ad occuparmi anche della raccolta dati delle Terapie Intensive Cardiochirurgiche.
Ho ricevuto molto dal GiViTI, ha rappresentato per me un elemento importante di crescita e formazione.
Ho seguito e partecipato alla costituzione dell'Associazione GiViTI negli ultimi 3 anni facendo parte del CTS.
Questa transizione che non rappresenta nella sostanza e nello spirito un cambiamento per il GiViTI, si è resa tuttavia necessaria per garantire al GiViTI una identità giuridica.
Vorrei proseguire a dare il mio contributo ed ad "accudire" in questa fase di passaggio la neonata Associazione GiViTI garantendo una continuità al Consiglio Direttivo nei prossimi 3 anni.
Sono profondamente convinta che gli intenti fondanti del gruppo (revisione - confronto - formazione sulla base di dati e non di autoreferenzialità) rimangono invariati e debbano essere sempre esplicitati e tutelati.
Vorrei nei prossimi anni, nonostante le difficoltà legate anche all'aumento del carico di lavoro che ha inesorabilmente coinvolto tutti i Centri, individuare percorsi che trasmettano alle nuove generazioni di Colleghi medici ed infermieri i principi ispiratori del GiViTI affinché possano per loro rappresentare una risorsa dalla quale attingere ed alla quale offrire il loro contributo, arricchendola.

Giancarlo Negro

Ospedale Sacro Cuore di Gallipoli

La gestione di un’Associazione, come di qualsiasi organizzazione, (sia essa profit o meno) si può ritenere efficace quando è volta a coordinare e ottimizzare l’insieme delle risorse umane, tecniche e materiali disponibili e le attività necessarie per raggiungere gli obiettivi prefissati. Se, oltre a realizzare questi ultimi, la capacità gestionale sarà in grado di non sprecare risorse, essa potrà dirsi anche efficiente.
In questo contesto, la svolta della trasformazione del GiVITI in autonoma Associazione si è rivelata un passaggio fondamentale, tanto indispensabile quanto, per certi versi, doloroso pur nel mantenimento dello spirito insieme volontaristico e collaborativo.
Tale passaggio non può ritenersi però concluso: va rafforzato e alimentato, va proiettato verso le nuove generazioni di professionisti, va inteso ad allargare la rappresentatività territoriale nazionale delle realtà aderenti cercando di recuperare le “vecchie” e avvicinandone di “nuove”, garantendo a tutte (a tutti i Soci) rappresentanza di potere decisionale e contrattuale.
La trasformazione del GiVITI non può e non deve rimanere quindi solo un fatto formale o una necessità meramente normativa ma deve costituire la spinta per dare nuovo definitivo vigore allo spirito di ricerca collaborativa e indipendente che ha sempre contraddistinto il Gruppo e che deve proiettarsi nelle esigenze, non relegabili, del futuro.

EMANUELE RUSSO

Ospedale M. Bufalini

mi chiamo Emanuele Russo; napoletano di nascita, di formazione culturale e forma mentis.
Lavoro da sempre in Terapia Intensiva e ritengo che l’intensivista preparato, motivato e cosciente del proprio ruolo nel Servizio Sanitario Nazionale e nella società sia rimasto uno degli ultimi medici a 360° in grado di gestire e confrontarsi con le più disparate discipline mediche, con le più profonde questioni bioetiche e con le vicende umane di pazienti, familiari ed operatori.
Ritengo anche, che ogni Terapia Intensiva abbia il dovere di raccogliere dati, monitorizzare il proprio lavoro, verificare ipotesi e di confrontarsi con altre realtà anche eterogenee ed altri professionisti di estrazione culturale diversa. Per tali motivi trovo da sempre estremamente interessante il lavoro del GiViTI, con cui da più di 10 anni collaboro lavorando a raccolte dati, progetti di ricerca ed a gruppi di studio.
Ritengo che il GiViTI abbia una potenza in termini di quantità e qualità dati e di menti raffinate espressa solo in minima parte; a mio avviso il momento è assolutamente proprizio per capitalizzare numerose opportunità di ricerca, formazione e divulgazione che sono nelle potenzialità e nelle finalità dell’associazione; ritengo che la pandemia ci abbia lasciato in eredità più consapevolezza del nostro ruolo, dei nostri limiti e delle nostre potenzialità, un maggiore interesse verso le terapie intensive da parte di popolazione e dirigenza del SSN ed una serie di reti che coinvolgono intensivisiti, altri professionisti ed istituzioni.
I miei campi di interesse sono principalmente la gestione delle problematiche infettive in Terapia Intensiva, il paziente neuroleso, il paziente politraumatizzato, le questioni bioetiche e l’analisi dei dati con competenze statistiche; attualmente svolgo il ruolo di responsabile della Terapia Intensiva dell’Ospedale Bufalini di Cesena.
Se verrò eletto proverò a portare nel CTS un po' del mio entusiasmo e della mia dinamicità, cercando di ottimizzare i percorsi che portano dalle potenzialità alla finalizzazione dei progetti.

Arturo Chieregato

Ospedale Niguarda

Se il Consiglio Direttivo (CD) ha svolto questo anno una attività importante di urgente consolidamento strutturale della Associazione, il nuovo CD dovrà mettere in cantiere quei cambiamenti che hanno generato il fabbisogno stesso della Associazione.
Il ritmo di progettazione della ricerca e di analisi attuale non può essere proporzionate alla dimensione dei dati raccolti. Infatti il CDC è gravato dal mantenimento delle funzioni di base del sistema e il supporto dei Givitini nella analisi dei dati è limitata. Lo è perché l’accesso ai dati grezzi non è semplice e perché la nostra competenza è minore.
Il CD si dovrà occupare di sostenere una espansione di risorse del CDC e/o un coinvolgimento dei Givitini nelle analisi a supporto del CDC.
Servono anche spunti di ricerca incentivando la auto aggregazione di Gruppi di Studio che individuino domande clinicamente rilevanti.
Se un tempo i CDS erano nominati su un obiettivo individuato dal CTS ora penso che il processo debba essere cambiare verso.
E’ necessario aprire il GiViTI all’ esterno in diversi modi, ad esempio suscitando interesse nelle scuole di specializzazione verso la frequentazione del CDC su progetti di ricerca.
Il GiViTI deve aprirsi culturalmente nell’impostazione di PROSAFE che non è solo importante costruire un modello predittivo valido dentro il mondo PROSAFE ma anche per fotografare il case mix secondo i codici internazionali della nosografia.
Il GiViTI deve aprirsi alle istituzioni condividendone domande cliniche e i metodi per trovarne le soluzioni su base scientifiche.
Da ultimo di Consiglio Direttivo deve sempre vigilare affinché il GiViTI sia un gruppo che coltivi la diversità del pensiero e dei valori senza mai schierarsi, anche involontariamente, da una parte. Questo non solo sarebbe dannoso per il nostro “spirito” ma potrebbe alimentare pregiudizi che alla fine limiterebbero le possibilità delle necessarie apertura del GiViTI.

Carlo Olivieri

Ospedale S.Andrea Vercelli

Partecipo alle attività del GiViTI perchè ho sempre apprezzato moltissimo le finalità e la metodologia, l'analisi rigorosa dei dati e il confronto egualitario e inclusivo tra pari.
All'interno del GiViTI mi sento parte di un gruppo attento al paziente nella sua interezza, e attento agli operatori che del paziente si prendono cura. Mi sento un po' a casa.
Ho vissuto direttamente i cambiamenti degli ultimi anni e la costituzione dell'Associazione, partecipando a tale processo con l'intento di contribuire a mantenere gli aspetti più caratteristici e positivi del Gruppo collaborativo.
Ritengo che Margherita 3 e Prosafe siano risorse eccezionali per far crescere e incentivare l'autovalutazione e la ricerca scientifica. Sono strumenti eccellenti che ci hanno aiutato, e ci aiuteranno, a migliorare l'assistenza ai pazienti e a creare occasioni di confronto, formazione, educazione e crescita professionale nei numerosi ambiti di nostra competenza, sia tecnici che umani.
La mia partecipazione alle attività del gruppo di studio per la revisione di Prosafe, di cui sono coordinatore, e al lavoro del Comitato Tecnico Scientifico e del Consiglio Direttivo è alimentata dalla volontà di incentivare e sostenere queste importanti occasioni: la mia candidatura è finalizzata al poter continuare ad apportare il mio contributo.

Andrea Bottazzi

Ospedale San Matteo

Sono Andrea Bottazzi, lavoro in Rianimazione al San Matteo di Pavia ormai da quasi vent'anni e conosco il GiViTI dallo stesso tempo grazie ai miei maestri dr Livio Carnevale, dr Mario Peta, dr.ssa Anna Zamperoni, dr.ssa Silvia Pifferi, prof. Martin Langer.
La narrazione delle proprie radici givitine è per me importante!
Da subito concorde con lo spirito del GiViTI, ormai da qualche anno sono il referente di Pavia per Prosafe e faccio parte del GdS di Margherita3, la nostra cartella clinica.
Come per la mia precedente esperienza nel CTS 2017-2019 in cui si era iniziato a delineare la necessità di fondare una associazione GiViTI come poi è avvenuto, mi piacerebbe rimettermi al servizio del GiViTI.

Aimone Giugni

Ospedale Maggiore

Dal GiViTI ho imparato che il confronto sincero ed alla pari può permettere a tutti di migliorare attraverso la “trasmissione per contatto” di comportamenti virtuosi.
Ciò può avvenire solo grazie a strumenti affidabili, diffusi ed attuali: sono fermamente convinto che PROSAFE e MargheritaTre si collochino tra i più potenti strumenti per il "benchmark".
GiViTIno da molti anni, ho avuto la fortuna di partecipare attivamente alla costituzione della neonata Associazione come membro del Comitato Tecnico Scientifico.
Da 5 anni collaboro al gruppo di studio di MargheritaTre e da quest'anno sono coinvolto nel Gruppo Di Studio per la revisione di PROSAFE che ha l'obiettivo di rendere questo strumento più veloce, aggiornato, relazionabile con altre Cartelle Cliniche Elettroniche e più flessibile ai fini della ricerca clinica.
Sono fermamente convinto che l'avanzamento di molti dei progetti in corso si giovi della continuità all'interno dei Gruppi Di Studio e del Comitato Tecnico Scientifico e questa rappresenta una delle motivazioni principali della mia candidatura.
Ho imparato tanto dal GiViTI, sotto ogni aspetto: tecnico, professionale e soprattutto umano, se avrò il privilegio di essere eletto nel Consiglio Direttivo, ho intenzione di mettere a disposizione dell'Associazione GiViTI e di tutti i GiViTIni le conoscenze e l’esperienza maturata negli anni di lavoro come Anestesista Rianimatore e come membro attivo del CTS.

Giulia Paci

AUSL Romagna, CdL Infermieristica

Il GiViTI ha rappresentato uno snodo fondamentale all’interno del mio percorso professionale.
L'ho conosciuto come infermiera nel reparto di Terapia Intensiva dell'Ospedale Bufalini di Cesena nel 2007, prima con proSAFE poi con M3, per poi viverlo da un'altra prospettiva quando nel 2014 il progetto CREACTIVE mi ha permesso di unirmi al Centro di Coordinamento, con il quale ho collaborato come project manager per i successivi 4 anni.
Oggi, in AUSL Romagna, ricopro il ruolo di tutor didattico all’interno del Corso di Laurea di Infermieristica, presso la sede di Cesena dell’Università di Bologna, Campus Rimini.
Sono docente di Infermieristica dell'Area Critica e di Evidence Based Nursing.
Inoltre faccio parte da agosto 2019 del comitato di Ricerca delle Professioni Sanitarie di AUSL Romagna.
Attualmente quindi non opero come infermiera all'interno dei reparti di Terapia Intensiva, ma collaboro quotidianamente con le Unità Operative per i percorsi di tirocinio e di tesi legati agli ambiti di emergenza/urgenza.
In ultimo, sono attualmente Assessora alle politiche sociali, sanitarie e associazionismo del mio comune di nascita, Mercato Saraceno.
Mi piacerebbe far parte del consiglio direttivo perchè vorrei creare un ponte tra formazione infermieristica e ricerca, riducendo la distanza tra l'idea platonica di metodo e la spendibilità dello stesso nella pratica clinica, dove la ricerca è viva e vissuta nel quotidiano.
Vorrei avvicinare all'associazione GiViTI l'entusiasmo e la sensibilità della professione infermieristica, ampliando l'offerta di progetti in ambito infermieristico e stimolando l'interesse di chi ancora non ha compreso l'importanza della ricerca.
Egoisticamente vorrei non perdere le competenze acquisite negli anni passati al centro di coordinamento, offrendo al gruppo quanto è nelle mie possibilità, e riavvicinarmi ai due mondi che amo di più in assoluto, quello della ricerca e quello della terapia intensiva.